venerdì 13 febbraio 2009

Concorrenza razzista


Ormai è noto che nella Città Eterna esiste una "emergenza razzismo".
Prologo dell'ultimo episodio di questo fenomeno dilagante: "Nero devi chiudere l'attività". Questo elegante sfoggio di "leal concerrenza" è la frase urlata da un gruppo di italiani verso un cittadino del Bangladesh, proprietario di un negozio nel quartiere multietnico di Roma dell'Esquilino.
Il bangalese è stato poi colpito con una bottiglia in testa.
Chi è l'aggressore? Un romeno? Un rom? Un clochard? No.
Si tratta di un italiano, titolare di un bar di via Giolitti, stessa strada dove si affaccia il negozio del bengalese, un internet point con annessa rivendita di alimentari.
La vittima aveva dei precedenti penali? è un ladro? Uno stupratore impunito? Oppure uno spacciatore?
"Stranamente" si tratta un semplicissimo negoziante che, oltre a essere un immigrato, vendeva le sue bibite a un prezzo inferiore rispetto al barista italiano.
Questo episodio, stilisticamente mafioso, si conclude con il bengalese in ospedale e con l'aggressore in stato di fermo presso gli uffici del commissariato Esquilino.
La reazione della gente del quartiere appare unanime: solidarietà all'aggressore.
"Era esasperato, ha fatto bene. Non ne possiamo veramente più" è la frase che riassume lo stato d'animo degli indigeni.
Sarebbe ora di prendere seriamente in considerazione lo spettro razzista che aleggia sulla nostra povera e sempre più sgangherata Italia. Forse bisognerebbe ricordarlo anche al sindaco Alemanno, che pare sia più "impegnato" a "rispettare" le promesse elettorali di "pulizia morale" delle strade romane e di "finto smantellamento" dei campi rom limitrofi alla Capitale, che a tutelare tutti i cittadini che abitano a Roma.
Ma in fondo, il razzismo non esiste...

3 commenti:

  1. Mai detto nè pensato che il razzismo non esista..Diciamo che non esiste solo in questo modo e in questo verso,peraltro stupidissimo. Non credo che noi italiani siamo tutti cattivi o fascisti o retrogradi(anzi...).Credo però che la multiculturalità a volte possa diventare un problema.Non entro nel merito di questa questione perché non ne ho sentito parlare e non so,però attenzione..Non sparare a zero,mettiti sempre nei panni degli altri.Magari,anzi molto probabilmente,questo era un imbecille,ma magari no..

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  2. Abbiamo la coda di paglia, eh? Comunque non mi riferivo al tuo articolo.
    Sparare a zero serve a ricordare che siamo in mano a un governo xenofobo, che ha reso xebofobi pure i suoi cittadini.
    Il problema non è l'immigrazione. Il vero problema è la coesistenza pacifica che, senza un intervento ponderato e deciso da parte di qualche organo istutizionale, in Italia non raggiungeremo mai.

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  3. No,che coda di paglia!Sono comunque convinta della mia idea!Guarda,siamo uno dei popoli più ospitali del mondo..Tutti vengono qui,ci stanno bene,tanti lavorano,parecchi non lavorano, qualcuno ruba,stupra,uccide..E nessuno gli fa un cazzo.. Ecco perché si sta così bene!Non abbiamo bisogno che ci insegnino ad amare il prossimo, abbiamo bisogno che se questo prossimo (chiunque sia) violenta nostra figlia,venga ingabbiato! Non credi che siamo fin troppo tolleranti,NOI?

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