sabato 21 marzo 2009

Ultima comunicazione

"Per una serie di motivi che riguardano la visibilità di questo blog in ascesa (ma lo sarà davvero...), la redazione comunica che si è trasferita sul blog http://lemanineicapelli.ilcannocchiale.it/.
Spero che ci raggiungiate al più presto".
L'Amministratore Sonny De.

lunedì 2 marzo 2009

Cassano e Povia: saranno fratelli?


Ieri, bloccato a letto da quella zoccola dell'australiana, mi sono messo a guardare la tv... Mentre guardavo Quelli che il Calcio passa una immagine di Cassano che si riscaldava... esclamo: "cazzo... è uguale a Povia!". In effetti facendo un po' un giro sulla rete ho trovato qualcuno che se ne era accorto ben prima di me (nel 2006)...





In uno dei commenti si dice:


Era il 2006... Letta così oggi sta cosa fa proprio ridere!
OK, OK... Cassano resta sempre brutto, ma l'ultima volta che l'ho visto da Fabio Fazio mi ha fatto davvero una buona impressione: un ragazzo come tanti, che sa di essere fortunato, che si rompe ad allenarsi, ma che si diverte un casino a giocare! Sembrava pure molto simpatico (ma nn ci esco insieme, quindi non ci metterei la mano sul fuoco).
Ieri inoltre ha giustiziato i cugini rossoneri, quindi le sue quotazioni (nella mia borsa) si sono alzate a dismisura!

Vogliamo parlare di Povia? è diventato:
  1. nemico giurato dell'arcigay
  2. amico dei ciellini
Non so se sia peggio avere i gay contro oppure amici quelli della cdl, ma questo dipende dai gusti...
Cmq (a torto o a ragione) la canzone di povia è stata interpretata in difesa dell'amore etero e contro l'omosessualità!

Sarà vero? io resto perplesso... in Italia uscite del genere rischiano di essere sempre e comunque strumentalizzate, infatti la canzone racconta solo una storia! Cosa c'è di male nel narrare la vita di una persona... Possiamo riassumerla così: ero frocio, mi sono accorto di non esserlo ed alla fine ho scoperto che la causa di tutto erano i miei genitori.
La storia è verosimile, quindi perchè accanirsi contro Povia?
Fosse solo per la canzone in effetti non ci sarebbe nulla da eccepire, ma alcuni atteggiamenti di povia mi lasciano perplesso: prima si mette a difendere la famiglia (non che sia sbagliato per carità, ma mi ricorda qualcosa...), poi afferma che Oscar Wilde era gay per colpa di sua madre (ma lui conosceva la madre!?), inoltre l'anno scorso era ospite d'onore sul palco del family day...

Quindi in conclusione: Ok, Luca eri gay, ma ora non esagerare! Non è che ti becco mica al family day?

mercoledì 18 febbraio 2009

E ora chi lo fa il segretario?


La notizia oramai è nota, anche a coloro che non si interessano di politica:
Walter Veltroni si è dimesso dalla carica di segretario del Partito Democratico.
Si tratta di un cesaricidio in piena regola, orchestrato dietro le quinte del teatro democratico.
I cesaricidi sono i soliti noti, che non fanno nulla per nascondere il loro "omicidio politico": Fassino e Rutelli, orchestrati brillantemente da Massimo D'Alema.
Ora saranno loro a combattere per il trono del partito.
Ma c'è un interessante stimolo per i bookmakers, già pronti ad accettare scommesse sul successore del W democratico: Pierluigi Bersani potrebbe aver ben più di una possibilità per aspirare alla segreteria del Pd.
A suo favore giocano diversi fattori:
  1. gli altri contendenti hanno già ricoperto la carica di segretario, senza suscitare particolari entusiasmi, soprattutto tra gli elettori;
  2. Bersani è un personaggio che non è mai entrato in contrasto con la leadership di Veltroni, riuscendo comunque a creare consensi attorno a sé, nonostante i pochi spazi televisivi avuti a disposizione;
  3. Se ci dovessero essere nuovamente le primarie del Pd, le stesse che portarono il W italiano alla segreteria, difficilmente l'elettorato del Pd sceglierebbe tra i cesaricidi, ma punterebbero su una figura pulita e nuova come quella di Bersani;
Ciò che accadrà realmente lo vedremo nei prossimi mesi (o settimane), visto che questa crisi al vertice rischia di compromettere sia le elezioni amministrative sia le europee.
Il Pd deve comunque affrettarsi a riprendere possesso di se stesso: la possibilità di un devastante effetto domino non è poi una possibilità così remota.
Certo, ora che "cadavere" è ancora caldo, si sprecano i facili allarmismi: le correnti potrebbero entrare in collisione e le divergenze potrebbero portare a possibili scissioni.
Del resto la storia della Sinistra italiana ha conosciuto in più occasioni il dramma di vari tentativi di unificazione, falliti in breve tempo per divergenze interne.
Purtroppo è un problema con cui la Sinistra non è ancora riuscita a fare i conti.
Veltroni ci ha provato e ha fatto la fine di Don Chiscotte.
Il prossimo segretario dovrà riuscire dove ha "fallito" Veltroni.
Dovrà dimostrare di riuscire nell'impresa di tenere unita la Sinistra, di prepararla meticolosamente alle prossime sfide elettorali e sociali.
Dovrà fare nuovamente breccia nell'anima politica degli italiani, e dimostrare di essere una reale alternativa all'autoritarismo berlusconiano.
Non sarà facile, questo è certo.
La Sinistra dovrà prima dialogare al suo interno, poi dialogare con le altre forze dell'opposizione.
A chiunque toccherà questo immane compito, non resta che augurare tanta fortuna...e sperare...

sabato 14 febbraio 2009

IL BANCO VINCE SEMPRE.

Ieri sera sono andato bel bello, assieme ad alcuni amici, al casinò di Campione d'Italia, città italiana su territorio svizzero che ha ben poco di italiano ma fa niente, le macchine della polizia erano le stesse.
Primo problema sono i soldi, dato che in Italia ci sono gli euro mentre a Campione i franchi e quindi devi cambiare e non sei mai del tutto convinto che il cambio valuta adottato sia quello standard dei mercati internazionali, e allora cerchi un giornale per andare a leggere le pagine economiche, ma tutti i giornali del casinò ne sono sprovvisti, c'è qualcuno che per lavoro taglia via quelle pagine.
Mentre facevo la coda per pigliare le mie fiches, dopo che un giapponese aveva cambiato un assegno di 1000 euro in franchi e la metà di quei franchi in fiches, facendomi sentire fuori luogo, vedevo quel mondo di colori e lucine e gente felice e volevo a tutti i costi farne parte.
Cambiati 20 euro in fiches, mi sono diretto al tavolo della roulette, dove mi aspettava il giapponese di prima, con il quale avevo ormai istaurato un rapporto di amicizia e complicità.
Mentre lui sperperava i suoi soldi puntando su numeri alla cazzo raccontandomi di come ogni numero ha la stessa probabilità di uscire di qualunque altro numero, e me lo diceva in francese, e io cercavo di dirgli che il francese sarà sì la lingua dei casinò, ma ciò non è un nesso razionalmente corretto per la deduzione "tutti quelli che vanno al casinò parlano francese"; insomma, dicevo, mentre lui mi diceva queste cose, io giocavo con mente lucida e fredda e da calcolatore matematico pazzo un po' autistico, tanto che in mezzora i miei 10 euro di franchi in fiches puntati sulla roulette erano diventati 16 e la gente mi guardava con tono ammirato.
Raggiunti i 20 euro e avendo quindi di fatto raddoppiato i picci che volevo giocare alla roulette, il casinò mi ha mandato al tavolo la mia escort personale con l'unico compito di insinuare irreversibilmente nel mio subconscio la tremenda convinzione che la mia virilità fosse direttamente proporzionale alle puntate che facevo e al rischio tanto maggiore delle stesse.
Mi sono salvato sui 10.5 euri e mi sono diretto al black Jack.
Tra parentesi, la escort per 100 franchi (75 euro arrotondati a 80) era disposta a concedermi un'ora della sua vita in una allegra stanzetta dell'hotel del casinò, ma io sono un essere di luce e ho continuato a camminare sulla retta via che conduceva al tavolo da black jack.
Puntata minima: 20 euro, cioè circa 30 franchi in fiches. Quindi io già partivo male giocando tutto quello che avevo, ma la prima mano mi avrebbe riservato una dolce sorpresa.
Faccio la mia puntata ed escono un 3 e un 4... Potevo rinunciare ma non volevo fare una figura di merda davanti ai compagni di merende, così ho chiesto una carta ed è uscito un re: 17, buon punteggio ma volevo di più. Decido di rischiare ed esce un 3. 20, la partita (quasi) perfetta. Vittoria.
I 30 franchi diventano 60.
Così ne gioco 30 sulla mano successiva ma perdo col banco in un possibile ma alquanto improbabile 21 di punteggio. Abbiamo perso tutti e ci siamo guardati negli occhi per qualche secondo, giusto per instaurare un rapporto di solidarietà del tipo "mal comune..."
Terza puntata: essere tornato al punto di partenza (30 franchi) mi aveva demoralizzato, tanto che la escort mi sussurra nell'orecchio che, comunque vada, lei avrebbe finto l'orgasmo e me lo avrebbe detto.
Punto i miei 30 franchi e il tavolo, servendomi un asso e un due, scopre le sue carte raggiungendo un punteggio di 17. Molti compagneros escono dal gioco, ma io rimango, attribuendo all'asso il valore di 10 con conseguente mio punteggio di 12. Chiedo una carta, basta un 5 o un 6 o un 7, mi dico, dai ce la posso fare, mi dico, ma esce una regina.
10+10+2=22
Il banco vince sempre.

venerdì 13 febbraio 2009

Concorrenza razzista


Ormai è noto che nella Città Eterna esiste una "emergenza razzismo".
Prologo dell'ultimo episodio di questo fenomeno dilagante: "Nero devi chiudere l'attività". Questo elegante sfoggio di "leal concerrenza" è la frase urlata da un gruppo di italiani verso un cittadino del Bangladesh, proprietario di un negozio nel quartiere multietnico di Roma dell'Esquilino.
Il bangalese è stato poi colpito con una bottiglia in testa.
Chi è l'aggressore? Un romeno? Un rom? Un clochard? No.
Si tratta di un italiano, titolare di un bar di via Giolitti, stessa strada dove si affaccia il negozio del bengalese, un internet point con annessa rivendita di alimentari.
La vittima aveva dei precedenti penali? è un ladro? Uno stupratore impunito? Oppure uno spacciatore?
"Stranamente" si tratta un semplicissimo negoziante che, oltre a essere un immigrato, vendeva le sue bibite a un prezzo inferiore rispetto al barista italiano.
Questo episodio, stilisticamente mafioso, si conclude con il bengalese in ospedale e con l'aggressore in stato di fermo presso gli uffici del commissariato Esquilino.
La reazione della gente del quartiere appare unanime: solidarietà all'aggressore.
"Era esasperato, ha fatto bene. Non ne possiamo veramente più" è la frase che riassume lo stato d'animo degli indigeni.
Sarebbe ora di prendere seriamente in considerazione lo spettro razzista che aleggia sulla nostra povera e sempre più sgangherata Italia. Forse bisognerebbe ricordarlo anche al sindaco Alemanno, che pare sia più "impegnato" a "rispettare" le promesse elettorali di "pulizia morale" delle strade romane e di "finto smantellamento" dei campi rom limitrofi alla Capitale, che a tutelare tutti i cittadini che abitano a Roma.
Ma in fondo, il razzismo non esiste...

lunedì 9 febbraio 2009

R.I.P.


E' finita..Eluana se n'è andata, in barba a quelli che volevano ucciderla in 2 settimane, è morta dopo tre giorni.
Sei stata più coraggiosa di loro..Ora potrai finalmente entrare in quel posto che hai visto solo dalla porta per diciassette anni.. Buon viaggio, riposa in pace

sabato 7 febbraio 2009

Veni, vidi e, mi consenta, riformo la Costituzione


Sembra strano, vista la consueta moderazione delle sue dichiarazioni, ma il "nostro" "premier" Silvio Berlusconi, nella giornata odierna (sabato 7 febbraio), si è lasciato sfuggire un pensiero che i soliti comunisti interpreteranno male, come sempre:
"Bisogna riformare la Costituzione, perché fatta ispirandosi alla costituzione sovietica".
Forse il "caro" "premier" soffre di una grave forma di halzeimer o forse ha semplicemente studiato la Storia d'Italia sul manuale delle "Giovani Marmotte". Allora rinfreschiamoci la memoria...
Il popolo italiano fu chiamato a votare nel maggio del '46 per eleggere i membri della Costituente che avrebbero dovuto lavorare per far nascere la Costituzione, che venne poi approvata a fine '47, per entrare in vigore il 1° gennaio 1948.
Spero di non scioccare i lettori dicendo che la maggioranza di quella Costituente era composta dalla Democrazia Cristiana, noto partito filocomunista e anticlericale.
La forza promotrice di quel lavoro fu la collaborazione delle forze del CLN, che con coraggio e abnegazione, lottò contro il Fascismo, per poter dare all'Italia la speranza e la forza di guardare verso il futuro senza aver più paura del passato.

Signor "premier", se per lei lottare contro il Fascismo rappresenta una chiara dimostrazione del fatto che la Costituzione fosse un organo filobolscevico, le consiglio un buon psichiatra e molto riposo, seguito da un attento studio della Nostra Storia.
Suggerirle di chiedere scusa ai padri fondatori della nostra Repubblica, francamente, mi sembra inutile, visto che per lei chiedere scusa significa ammettere di aver sbagliato. E sappiamo bene che, secondo il suo punto di vista, chi lavora per conto di Nostro Signore non può sbagliare.
Anziché cincischiare, perché non dice agli Italiani in cosa vorrebbe tramutare il nostro paese?
Per una volta, solo per una volta, potrebbe dire ciò che pensa davvero, senza nascondersi dietro bruschi dietro front?
Signor "premier", vuole il potere assoluto?
Aspettiamo una risposa, o Dux...

venerdì 6 febbraio 2009

Questo non è razzismo

Agli onori della cronaca degli ultimi giorni è giunta la tristissima vicenda dei 3 coglioncelli di Nettuno(2 pardon, il terzo faceva il palo!) che hanno pensato bene di dare fuoco al barbone indiano alla stazione.. Che la vicenda sia terribile e inqualificabile non c'è alcun dubbio, ma vorrei che questa stupida società la smettesse di menare in giro la parola “razzismo” facendola riecheggiare rimbombante e minacciosa anche quando non potrebbe entrarci di meno.. Allora: razzismo vuol dire “Tu brutto negro non starmi vicino che puzzi, sei di un altro colore e mi fai schifo” . Questo è razzismo, deprecabile e idiota quando espresso in questi termini (a volte anche in altri, più sottili ma ugualmente schifosi). Dar fuoco ad un senzatetto, indiano, australiano, bergamasco o calabrese che sia, non è razzismo: è imbecillità totale ed ingiustificabile.
Almeno, l'avessero fatto per razzismo un motivo, per quanto disgustoso, avrebbero potuto dire di averlo avuto, ma così? Così è proprio il vuoto, il marcio, lo schifo di questo mondo che non sa cosa fare e allora ruba, picchia, stupra, incendia.. Non giustifico niente di tutto questo, non capisco, non accetto. Perché non è pensabile che un ragazzino di 16 anni, uno di 19 e un “uomo” di 29 abbiano lo stesso modo distorto di pensare a come passare una serata “noiosa”. Evidentemente erano abbastanza sbronzi da non poter più bere, e allora che si fa?
A novembre, altri 4 imbecilli, stavolta a Rimini, danno fuoco ad un altro barbone che dormiva su una panchina, e poi stanno lì a guardarlo contorcersi.. Ora li hanno spediti nei centri di accoglienza a dar da mangiare ai disabili e a pulire il culo (spero) ai vecchietti. E ci mancherebbe altro: dovrebbero stargli alle costole tutto il giorno i responsabili veri, a vedere se hanno imboccato per bene il disgraziato di turno. E per quanto riguarda i tre di Nettuno, si meriterebbero tanto di ospitare una settimana a testa per vent'anni il poveretto che hanno deciso di incendiare, così che lui possa dormire nel loro letto, e loro per terra, sul tappeto, a controllare se caso mai avesse bisogno di qualche cosa. Solo che nel Bel Paese queste cose non si fanno, queste pene non si applicano, i delinquenti vanno rieducati compresi compatiti, e delle vittime chissenefrega! Quello che, per favore, dobbiamo capire, è che questo non è razzismo, è solo idiozia inaccettabile. Il razzismo è altro, teniamolo bene a mente!
marghe

giovedì 5 febbraio 2009

Libertà di parola è un fatto arbitrario



Chi si professa paladino delle libertà, in Italia, è sempre in agguato affinché qualunque personaggio "scomodo" non goda delle libertà più comuni, azzarderei scontate.
L'Ansa scrive testualmente che: "Fabrizio Cicchitto e Gaetano Quagliariello (PdL) giudicano inopportuna la presenza di Gioacchino Genchi, già' consuelente dell'ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris, negli studi di AnnoZero per la puntata di domani (ndr). "C'e' un problema di opportunità che sta diventando un problema di decenza'', scrivono Cicchitto e Quagliariello e si augurano che il neoeletto presidente della Commissione di Vigilanza Sergio Zavoli «approfondisca la questione e assuma le conseguenti determinazioni".
Bene, anzi benissimo.
In un periodo in cui la fuga di cervelli è ai massimi livelli storici, possiamo dedurre che pure quelli di Cicchitto e Quagliarello siano emigrati/scomparsi.
Un episodio analogo si è verificato a Porta a Porta, in cui tempo addietro fu ospite il buon Luciano Moggi, fresco fresco di condanna in primo grado per il caso Gea (che non ha nulla a che vedere con Calciopoli, giusto per la cronaca).
In quell'occasione il silenzio s'impossessò del Pdl, quasi a significare che Vespa aveva l'autorizzazione a ospitare Lucky Luciano.
Genchi, che tutt'ora è solamente indagato e non è ancora stato rinviato a giudizio, per i paladini delle libertà (arbitrarie) rappresenta un'affronto alla libertà e reputano addirittura scandaloso che quest'uomo si mostri alla luce dei riflettore di una trasmissione, col solo fine d'informare il popolo italiano, ignaro di gran parte di ciò che accade nel nostro piccolo grande paese.
Purtroppo la parola "decenza", in Italia, sta cambiando pelle e sostanza, tanto da non essere più usato com'era usato prima. Analoga situazione si rintraccia anche in parole come "libertà" o "intercettazioni" o "giustizia" oppure "magistrati"...
In attesa di perentori aggiornamenti sullo Zanichelli 2009, restiamo vigili, pronti a osservare e a commentare la probabile evoluzione delle parola "Costituzione".
A presto...

mercoledì 4 febbraio 2009

Inaugurazione della Rubrica settimanale: “Una botta di Cultura”

Prologo

SOCRATE: C’è solo un bene, il sapere. E solo un male: l’ignoranza.
D. : Maestro, sarà così nella sua cara Atene, ma dalle mie parti nessuno sa cosa sia l’ignoranza, il mondo si è evoluto dal V secolo a.C! A quanto pare la Magna Grecia ha sorpassato da un pezzo la vecchia madrepatria….
SOCRATE: Il vero sapiente e colui che sa di non sapere.
D. : Mah, signor Socrate, per l’amor di Zeus, si secolarizzi un attimino… mai sentito parlare di Era multimediale?? il sapere ormai è alla portata di mano di tutti: la televisione, internet… ah, che turbinio di informazioni meravigliose! Notizie dal mondo? Le consiglio Studio Aperto, Italia 1;
Cronaca locale? I fatti di casa Arcore sono sulla cresta dell‘onda - le consiglio Porta a Porta, Rai 1... - ma dimenticavo: questo lunedì sera forse esce Pincopallino dalla casa del Grande Fratello… e mercoledì Braccobaldo rischia di non poter fare la coreografia e quindi scendere in classifica…
SOCRATE: Prima di tutto, conosci te stesso.
D.: Un po’ noioso come programma… molto meglio una bella dose di cazzi degli altri…
SOCRATE: Sono perplesso... In tutto questo che mi dici, dove sta la Cultura? L’ Arte, la Letteratura, la Scienza... L'unico motivo d'orgoglio dell'uomo?
D.: In effetti… non so… non so dove cercarla…
SOCRATE: Chi vuol muovere il mondo, prima muova se stesso. Cerca di ritagliarti un piccolo spazio a settimana, per vivere la tua città, vedere la bellezze che ti offre… fallo per te e se vuoi, condividilo con gli altri.

VA BENE SOCRATE, MI HAI CONVINTO!

Prossimamente su questi schermi il primo intervento settimanale.

Scusate il ritardo: Williamson deve ritrattare...


Anni di colpi di scena e prestidirigiribizzazione, ma il Vaticano, come Houdinì e Copperfield, non finisce mai di stupire.
Una volta per combattere diaboliche inclinazioni ideologiche il Vaticano si lasciava andare in dichiarazioni, sotto forma di diktat, per politici e popolo made in Italy.
Ma i tempi cambiano. Le perestroike, i muri che crollano, l'11 settembre, le guerre in Iraq e Afghanistan e infine un uomo di colore entra nella stanza dei bottoni americana. Siamo nel 2009 e il Vaticano fatica a stare al passo con la modernizzazione mondiale e le trasformazioni sociali.
Era necessaria una svolta, qualcosa di grosso che lasciasse la gente senza parole. E visto che continuare a far santi è diventata una routine snervante, cosa c'è di meglio della revoca di una scomunica?
Quindi viene revocata la scomunica ai Lefebvriani, i seguaci di quel Marcel Lefebvre scomunicato nel lontano luglio del '76 da Paolo VI. Le varie motivazioni sono celate nell'incancrenire del passare del tempo e nella polverizzazione delle memorie, ma qualche brandello permane: in soldoni Lefebvre e company non si "sottomisero" totalmente alle norme stabilite nel Concilio Vaticano II.
Così il buon Benedetto XVI, che già aveva approcciato un dialogo verso la fine degli anni '80, mosso da compassione cristiana, ha quindi deciso di riabbracciare i figlioli di Lefebvre, deceduto nel '92.
Sembra una favola della buona notte, con un finale coi fiocchi, tra baci e abbracci, ma non è proprio così.
Si "scoprono" alcune dichiarazioni di un certo vescovo lefebvriano, tale Richard Williamson, in cui toglie ogni inibizione alla logica e alla Madre Storia e si lascia andare in dichiarazioni degne di un nazista messo alla sbarra al processo di Norimberga: la Shoa non c'è mai stata, gli ebrei sterminati non sono stati più di 300 mila e i forni dei campi di concentramento servivano per disinfettare. Totò avrebbe detto: "Alla faccia del bicarbonato di sodio!"...
Il "monsignore" non cita le sue fonti, ma non ci sarebbe da stupirsi se queste informazioni fossero giunte da qualche SS desideroso di riabilitare il "buon" nome della squadra nazista.
Il mondo si basa sul rapporto causa/effetto, e quindi per i lefebvriani che tornano ecco ebrei e islamici che protestano per lo scellerato atto di benevolenza verso dei negazionisti.
Così il Vaticano, dopo giorni di discussioni, ha chiesto al "monsignore" di ritrattare le sue affermazioni sconcertanti. Qual è il senso di tutto ciò? Qual è il messaggio che il Vaticano vuole dare al mondo?
Sono domande da un milione di dollari...
A semi-freddo, si può affermare che in questi ultimi anni il Vaticano ha tolto diverse quantità di mattoni, che dovevano essere la base di una nuova "spiacevole secolarizzazione" della Chiesa cattolica. Ma perché? Se qualcuno abita vicino all'oracolo di Delfi, è pregato di passare a chiedere, anche se certamente il suo responso sarà: "Ci sono cose eterne e immutabili, figliolo..."
A presto

C.V. (quasi..)

Ah,dimenticavo! Martino si è presentato, non sarebbe carino che io omettessi una tal formalità! (Vedi Dario, k italiano fluente?!?)
Sono Margherita, amica-nemica del paròn di casa dai bei -e lontani- tempi del liceo.. Ho accettato con piacere quest'invito a collaborare perché ho sempre amato scrivere, ho un sacco di cose da dire, e ho deciso che è ora di sfondare davanti al grande pubblico del web! Ma più che altro, mi piacerebbe sapere se c'è qualcuno che non pensa che ciò che scrivo siano cazzate di una destrorsa impenitente che a volte si lascia andare a sfoghi di rimpianto cultural-cattolico, per quanto atea io sia. E poi, dovrò pur dare manforte a Tino nel mettere un freno a quel comunistaccio di Delva, no?
Insomma.. vedremo cosa ne verrà fuori, e speriamo che le nostra divergenze politiche restino sopite almeno per la prima settimana! Buon lavoro a tutti ragazzi!

Eluana, forse un epilogo..

Stavo riflettendo sul caso, di cui si è parlato, straparlato, discusso fino alla nausea senza averne alcun titolo, di Eluana Englaro. Povera stella, in coma irreversibile e anzi stato vegetativo permanente da 17 anni dopo un incidente d'auto..Ora, è stato dato il via libera (pare) alla sospensione dell'accanimento terapeutico sulla ragazza, che oggi ha all'incirca 39 anni, se non sbaglio. E' stata trasferita alla clinica La Quiete di Udine, e lì verrà posta fine a questa non-vita, che da 17 anni tiene lei inchiodata in un letto incapace persino di aprire gli occhi, e la sua famiglia in un limbo di dolore che non ha soluzione e non sembra poter avere un epilogo. Ci sono state critiche feroci, assalti all'ambulanza che la stava portando via da Lecco, pianti da parte delle suore che l'hanno accudita per questi 17 anni.. Ognuno ha il suo modo di vedere la questione, però quello che secondo me manca, in tutti, è l'idea di mettersi nei panni dell'altro, chiunque sia quest'altro: il padre di Eluana, la madre, le suore stesse, coloro che si sono opposti. Tutti dovremmo pensare “Sì, però, forse non è che gli altri abbiano indiscutibilmente torto ed io indiscutibilmente ragione, magari . . . ”. Bisognerebbe riflettere sul fatto che sì, è vero, io stessa non vedo il senso di continuare a bagnare una pianta ormai secca (passatemi l'espressione cinica ma quella medica era peggio), però..Le toglieranno gradualmente il cibo e l'acqua, la faranno morire di fame e di sete, e questa agonia durerà dalle 2 alle 3 settimane. Carini però, le somministreranno dei farmaci anti-spastici, così non potrà nemmeno ribellarsi mentre se ne va..Se tutti pensassimo bene a questa cosa, che è indiscutibilmente orribile, forse riusciremmo a capire che non ha senso scagliarsi né contro l'una né contro l'altra parte, bisogna stare nel mezzo, comprendere il dolore di una famiglia a vedere la figlia ridotta ad un mucchietto d'ossa immobili, così come il dolore delle suore che per 17 anni, credendoci tutti i giorni -come per loro è giusto fare- , l'hanno accudita e curata come se potesse esserci ancora una speranza. Io credo che in una situazione del genere, i terzi, quelli che non c'entrano niente, dovrebbero solo tacere e riflettere, non criticare, urlare, dare degli assassini o degli “accanitori terapeutici” a destra e a manca senza pensarci due volte.Credo che nel nostro stato servirebbe una bella legge, anzi anche più di una, per dare la possibilità ad una famiglia, o se non vogliamo investire la famiglia di un onere così grande, al singolo individuo, di decidere che cosa fare e non fare di sé stesso nell'eventualità che qualcosa lo trasformi in un vegetale. Credo che il testamento biologico sarebbe una conquista importante, ma anche lì bisognerebbe stare ben attenti a chi testa, a come lo fa, eccetera. Ma ora come ora secondo me serve, Chiesa o non Chiesa, Papa che strilla contro l'eutanasia (e forse è anche giusto che lo faccia, per ciò che rappresenta) o non Papa, genitori in difesa della vita a tutti i costi e genitori che da 20 anni vedono la figlia e non possono nemmeno da lei essere visti.No, dai, non è possibile, questa non è vita. Così come non è morte, nel contempo, essere privati di cibo e di acqua, essere lasciati morire di stenti. Non va bene, bisognerebbe trovare una soluzione dignitosa, perchè per quanto Eluana possa essere un vegetale, nemmeno gli alberi stanno bene quando non piove.Urge una soluzione rapida, seria, ben ponderata e soprattutto un bel corso, per tutti, di immersione nei panni degli altri..

martedì 3 febbraio 2009

Chi offede, è indagato... specie se si chiama Di Pietro


Siamo all'alba di questo 2009, ed è giusto gettare un occhio sull'Italia.
Qual è la notizia più succulenta nel panorama politico italiano?
Senza dubbio è una notizia che riguarda Antonio Di Pietro. Il fatto è presto esposto.
Durante la manifestazione del 28 gennaio in piazza Farnese a Roma quel cattivone di Di Pietro ha richiamato l'attenzione della piazza sulla tematica "Giustizia", che sembra scottare parecchio da un po' di tempo a questa parte.
In particolare è stato invocato l'intervento di Napolitano (rimasto così super partes quasi da assumere un'invisibilità divina), affinché non sottoscriva il lodo Alfano, detto salva Berlusconi (vedi processo Mills), che garantisce l'immunità/impunità delle 4 massime cariche dello stato.
Una parte della classe politica ha ascoltato "attentamente" il discorso di Di Pietro, più per trovare il pelo nell'uovo che per capire il senso della manifestazione. Questi bucanieri speravano che dicesse qualcosa per cui potesse essere perseguito penalmente. Forse ci è scappata anche qualche scommessa sotto banco... Attendi, attendi e attendi e finalmente... eccola:
"Il silenzio uccide, il silenzio è un comportamento mafioso".
Estrapolata dal contesto è una bella frase da comizio, ma per gli "attenti" analisti questa è un'accusa indiscriminata al Capo dello Stato, Giorgio Napolitano.
Risultato: su iniziativa presa dal presidente dell'organismo di rappresentanza degli avvocati Oreste Dominioni e dal vicepresidente Renato Borzone, Di Pietro è stato denunciato ed iscritto sul registro degli indagati della procura di Roma per offesa all'onore e al prestigio del capo dello Stato (art.278 codice penale).
Il finale, come il futuro, è ancora da scrivere in questa tragicommedia all'italiana, in cui si cerca di screditare l'uomo di Mani Pulite, facendolo passare come "focaiolo diffamatore del Presidente della Repubblica".
Ma cos'è più grave, a livello etico e penale? Invocare un'autorità o andare contro la Costituzione? Manifestare il proprio sdegno o subire passivamente le angherie di un despota?
Chiedere agli italiani di aprire gli occhi o renderli ciechi con la propaganda governativa?
Viviamo vincolati a domande amletiche e l'unico modo per liberarsi dal giogo di un punto interrogativo è dare una risposta.
A presto

Sonny De

domenica 25 gennaio 2009

Il Vaticano condanna, ma Ruini e Bertone...


Vi proponiamo un ipotetico dialogo telefonico tra il Cardinal Bertone e il Cardinal Ruini riguardo la decisione di Obama di rivedere la politica sulla pianificazione familiare negli Stati Uniti.
In parole molto spicce, Obama rimette in discussione la tematica dell'aborto.
E chi si sveglia appena viene nominata la parola aborto, oltre a Giuliano Ferrara?
Il Vaticano, risposta esatta!
La cosa che ha colto tutti di sorpresa, visto che il Vaticano e l'Omino Bianco sono ben noti per le continue e incessanti spinte verso il progresso sociale e scientifico, è stata la condanna dell'azione di Obama. Non ce lo saremmo mai aspettato.
Ma vediamo un po' che cosa si sono detti i due personaggi più progressisti dell'emisfero cristiano-cattolico...

Bertone:"Pronto,ruì? Sò io, er Bertò!"
Ruini:!Aaa guarda un po'! Chi non raggiunge Nostro Signore, prima o poi telefona"
- risate soffuse -
B: "C'ho avuto da fa. E poi stanotte non sono stato bene…Mi faceva male un testicolo…Non puoi capire che dolore!”
R: “Nooo…Mi spiace…E ora? Come stai?”
B: “D’incanto, sia lodato il Signore. Fortunatamente Alemanno non ha ancora fatto piazza pulita di tutte le mignotte"
R: “Ahhhh…Vecchio marpione! Ho capito perché stai bene? Beh, sempre meglio che aspettare l’ora dei porno su Sky”
B: “Puoi dirlo forte. E poi non mi è costata nulla: le è bastata una benedizione”
- risate -
B: “Ruì, ma hai sentito l’ultima di Obama?”
R: “E come no…Ma certo che non sanno proprio di cosa cazzo parlare…Aborto…Fecondazione assistita…e Ferrara che rimane incinta di Platinette… Sono senza fantasia…”
B: “Già. Peccato che l’Omino Bianco abbia già detto la sua, indirettamente…Ha condannato l’azione di Obama”
R: “Il solito tedesco della minchia. Ma qualcuno gli ha detto che siamo nel XXI secolo e non negli anni ’50? Cazzo, e poi danno degli intergralisti agli arabi!”
B: “Secondo il crautaro le coppie dovrebbero figliare come conigli…Ma se sti poveri cristi hanno si e no i soldi per l’affitto, che non guadagnano abbastanza nemmeno per comprare i preservativi… E poi un figlio, oggi giorno, come lo mantieni?”
R: “Non capisce proprio un cazzo, sto crautaro…”
- risate -
R: “Hai già preparato una dichiarazione ufficiale? Sulla questione, intendo…”
B: “Certo: l’Omino Bianco ha ragione, la vita è indispensabile, l’abbronzato ha sbagliato, lo spermatozoo è vita, i valori cristiani e bla bla bla…le solite cazzate…
R: “Penso che dirò lo stesso…”
- silenzio prolungato -
R: “Mah…Vabbè…Ma stasera che si fa’?”
B: “Non si era detto alle 10 dalla Titti?”
R: “Hai ragione! Ma stavolta vedi di non andartene sotto: l’ultima volta sei andato in giro semi nudo a chiedere l’otto per mille ai passanti, dicendo che o pagavano o tiravi fuori il batacchio…No no…Lo chiamavi lo sventra papere”
- grossissime risate -
B: “A Ruì, ti prometto che a sto giro non farò cazzate. E comunque non portare la svizzera verde: è stata quella a mandarmi in sottanza l’ultima volta…”
R: “Va bene, allora mi faccio dare del marocchino da Pannella…Speriamo che stai facendo qualche sciopero della fame, così lo scavallo e non gliela pago neanche…”
B: “Se non ce l’ha chiama quelli storditi di Comunione e Liberazione…Loro hanno sempre qualcosa…”
R: “D’accordo…Ti passo a prendere?”
B: “No, mi da uno strappo Martini”
- grasse risate, ma meno grasse delle altre -
R: “Ah..C’è anche lui…Cazzo, quello sì che è un festaiolo!”
B: “E beh…Del resto No Martini, No Party! A stasera”
- fine telefonata -

Sembra chiaro che la Chiesa è in un momento di secolarizzazione/stato confusionale, che porterà presto a una rivoluzione interna. In attesa preghiamo... che il Vaticano la smetta di dare diktat morali ai capi di stato e alla popolazione. Anche se questa è proprio utopia...
Alla prossima...

Sonny De
P.s: domenica apertivo a casa Bertone ora 18.30.

sabato 24 gennaio 2009

Ho sempre desiderato utilizzare un mezzo di comunicazione pubblico per fini personalistici. Sì, ne faccio un uso criminoso e ora mandatemi via, su.

Oggi è una giornata strana. A partire dal fatto che sto ascoltando da tre ore il disco di Giusy Ferreri, in loop, sotto effetto di alcune non meglio specificate sostanze molto probabilmente definibili psico-attive da un punto di vista medico, e aggiungo tra parentesi, anche se non le metto, che io la Giusy me la farei, e di brutto pure, per arrivare alla strana ma percettibile e difficilmente cancellabile convinzione maturata in me medesimo secondo cui il mio cervello (ma anche il mio cuore, chè mi sono innamorato) comincia seriamente ad aspettare in maniera spasmodica l'uscita del secondo disco della suddetta cantantessa.
Ora, premettendo che Giusy non è una cantantessa, qualcosa non gira da un punto di vista razional-matematico nei meccanismi di formazione del mio pensiero e della mia volontà, utilizzando termini volutamente psico-filosofici di schopenhaueriana memoria.
Da qui la decisione di criticare da un punto di vista kantiano il mio metodo di formazione rational-oniristico. Il che prevede l'aver letto Kant, quindi mi chiamo fuori e lascio a voi la parola, cari lettori.
Dicevo, comunque, che è una giornata strana. Al di là del fatto che stasera ho una festa a base di alcol e una parte sempre maggiore del mio cervello va pensando, sempre di più di minuto in minuto, che la probabilità che io domattina sia vivo e nel pieno delle mie facoltà intellettive è molto, molto bassa, e al di là anche del fatto che ormai tutte le mie serate sono feste a base di alcol, quindi oggi dovrebbe, da un punto di vista induttivo, essere un giorno normale - fatte queste due considerazioni, come dicevo, oggi non è una giornata normale.
Oggi è un giorno diverso.
Ok, mi sono innamorato della copertina di un disco, ma sento che comunque qualcosa nell'aria è cambiato. As good has changed.
Non so cosa sia cambiato, ma è cambiato, e non so perchè lo sto scrivendo qui, dato che non credo vi interessi molto, e io non voglio annoiarvi, e lo dimostrerò, terminando questo intervento nel bel mezzo di.

In ogni caso, Giusy, se mi stai leggendo, contattami, ti prego.

venerdì 23 gennaio 2009

Tel'chì

Buona sera e tante care cose eccetera eccetera. Io sono il secondo autore di questo allegro blog. Fu il Delva in persona a chiamarmi per questo lavoro dato che molti lettori si lamentavano della sua ben marcata impronta filo-comunista-rivoluzionaria-estremizzata-w il rosso-ho già il fucile pe' la rivoluzione (c).
Il motivo della chiamata è presto detto, dato che attualmente le mie idee politiche non trovano alcuna collocazione in nessun partito politico (ma rimpiango il partito radicale), posso sparare contro chi voglio quando lo voglio.
Partendo dal presupposto che Delva non sa che io sto scrivendo in questo momento (ieri gli avevo detto che FORSE e IN FUTURO avrei pensato di scrivere MAGARI qualcosa qua sopra), mi sento libero di dire quello che voglio senza dover per forza temere la sua "terible censura", copiata, tra gli altri, anche dal Leader Maximo Fidel Castro a.k.a. l'Immortale in persona.
Dovete sapere infatti che nel tempo libero il buon Delva, come tutti i comunisti, si diletta a degustare carne di bambini arrosto ed è così ateo che perfino Dio in persona, dopo aver parlato con lui, si è auto-convinto di non esistere e si è tolto la vita (da cui la seguente teoria del "Dio è morto" pubblicata con lo pseudonomio di Friedrich Nietzsche).
Ma la vita nel nostro caro amico inizia molti, molti anni fa (circa 35), quando, alla tenera età di 6 anni, va a vivere ad Arcore mentre suo padre gli trova un lavoro nel campo edilizio a Milano 2. Il primo figlio (illegittimo) del Delva, PierDario, nasce pochi anni dopo e diventerà ben presto leader di un gruppo ultra-comunista di ispirazioni stalinista di cui il padre Delva in persona è Presidente Onorario. Il nome del gruppo è Al-Qaeda.
In ogni caso, siccome la politica italiana mi deprime, vorrei parlarvi di un'altra nazione europea, una nazione che ora come ora è un modello per noi tutti, un modello all'avanguardia per quanto riguarda la concessione dei diritti civili a chiunque: l'Olanda.
Invece no, cadrei nel già detto o nel già saputo, quindi mi fermerò qui, ricordando a tutti che questo, alla fin dei conti, è solo il mio post di presentazione.

mercoledì 21 gennaio 2009

Fini fascista? Identificatelo...


Tocca a Gianfranco Fini subire la contestazione degli studenti della Sapienza di Roma.
Il presidente della Camera si è recato, nella giornata odierna, presso la celebre università romana per inaugurare l'anno accademico del Master in Istituzione Europee e Storia Costituzionale. L'inaugurazione comprendeva una "lectio magistralis" sull'Unione Europea.
Invece di ricevere scroscianti applausi a cielo aperto, qualche sedicente studente (ringraziamo La Russa per il suggerimento) ha pensato bene di contestare il Gianfranco, con cori e striscioni, tra cui "Non abbiamo fiducia nelle vostre riforme. Fini-tela", "Vaffa-Fini" e "Università senza con-Fini", "Fiducia, Fini non giustifica i mezzi".
Uno studente poi ha urlato la parola "fascista" all'indirizzo di Fini.
Il presunto urlatore di menzogne è stato prontamente bloccato e identificato dagli agenti.
Facciamo un'ipotesi sull'accaduto.
Uno studente vede il presidente Fini. Da principio il suo cervello è annebbiato e non riesce a mettere a fuoco la storia di Gianfranco Fini.
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Pian piano i ricordi riaffiorano: <>.
Il giovane è assorto nei suoi pensieri, quasi in trans, mentre cerca di sistemare tutti i pezzi del puzzle.
<>.
Il ragazzo, molto sollevato, stava per salutare il Gianfranco, poi un'epifania...
"Cazzo ma...nel simbolo di An c'è ancora la fiamma tricolore e il nome dell'Msi! Se la svolta c'è stata, perchè non ha cambiato completamente il simbolo? Cosa significa? Che in fondo è ancora fascista? Visto che è qui glielo chiedo".
Il ragazzo urla la sua domanda: "Fascista?". Ma la sua domanda viene interpretata come un'affermazione. E gli agenti lo prendono e lo identificano.
Perchè? A parte gli scherzi, il ragazzo era ben convinto della sua affermazione e forse voleva ricordarlo ai presenti.
Non c'è nessuna legge che vieti a chiunque di manifestare il proprio pensiero, anzi, c'è addirittura un articolo della Costituzione che tutela questo diritto (o si è già provveduto a farlo sparire?)
Siamo alle solite: quando fanno le loro apparizioni pubbliche delle cariche istituzionali, non si possono manifestare dissensi, e chi lo fa deve essere prontamente identificato.
Il principio è degno del Ventennio...

Sonny De

lunedì 19 gennaio 2009

Il Lato Oscuro di W


Signori, è tornato Oliver Stone!
Dopo la deludente pellicola con lo stolido Nicolas Cage, dedicata al World Trade Center, il vecchio Oliver si ripresenta in Italia e nel resto del mondo con un film che tratta il dramma della presidenza Bush, con un occhio rivolto alla macchinazione della guerra in Iraq.
Per gli appassionati di politica cinematografica, il prodotto di Stone ricalca i sospetti di buona parte della popolazione mondiale, ossia che in questi anni la White House non fosse più la residenza del presidente degli Stati Uniti, ma una clinica per psicopatici affetti da elevata schizofrenia maniacale con rabbia narcisistica involontaria.
Il vecchio Oliver dipinge il ritratto di un alcolizzato e del suo con un periodo adolescenziale in stile "Gioventù Bruciata per ricchi" e disprezzato dal padre, Bush senior. Quando decide di staccarsi dalla bottiglia, ritrova la fede cristiana e con essa le manie di grandezza proprie della famiglia Bush.
Se avesse continuato a bere avrebbe sicuramente fatto meno danni...
L'intreccio elegante tra i preparativi per la guerra in Iraq del 2003 e i flashback presenta un uomo mediocre, convinto che la democrazia sia una lezione da insegnare al mondo con la forza militare, vittima dei suoi sentimenti d'odio verso chi non la pensa come lui e con una visione prospettica della politica degna di un decerebrato cowboy texano maniaco del protagonismo.
La storia deve ancora giudicare l'operato di W, ma i contemporanei possono già abbozzare un critica approssimativa ai suoi due mandati da presidente: dal 2001 al 2008 negli Usa ha regnato l'incapacità e la paura, mascherate da un fasullo decisionismo e da una estenuante propaganda per la sicurezza.
Queste due maschere sono diventate le parole d'ordine del periodo di W, che sarà ricordato come l'uomo sbagliatissimo nel posto più sbagliato al mondo.
Questo film potrebbe essere considerato un importante monito per gli americani e per Obama: non ripetere gli sbagli di W e nelle situazione difficili pensare a cosa avrebbe fatto lui... e fare l'esatto contrario.
Bye bye Mr. President.

Se la grana non ce l'hai...


Quale sarebbe la tua reazione, se qualcuno ti fermasse per strada e dicesse a te, uomo al 100%: "Se non guadagni abbastanza, la tua partner non ha abbastanza orgasmi"?
3 ipotesi:
1) ridi in faccia a chi te lo ha detto e ti metti a copulare con la prima che passa per strada per dimostrare a te stesso che i mugolii di piacere di quella sconosciuta sono la prova che quella teoria è una cazzata (perché tu calcoli i suoi orgasmi in mugolii);
2) ti chiudi in un bagno e cominci a chiamare in banca per sapere se va tutto bene e se hai ancora qualche centesimo sul conto;
3) cadi in paranoia e cominci a masturbarti dalle 4 alle 10 volte al giorno, perché tanto sai che il tuo stipendio è una merda, quindi tanto vale passare al cambio manuale.

A quanto pare la donna del XXI secolo ha sviluppato un sesto senso per il denaro, che evidentemente incide sul rapporto sessuale.
La solidarietà va soprattutto a quelle categorie di "homo economicus" che non possono contare su stipendi "eccelsi":
- gli studenti si devono rassegnare: finché non si guadagna qualcosa intorno ai 1.500/2000 euro, la partner avrà la stessa partecipazione sessuale di un tronco di pino;
- per i disoccupati vale lo stesso discorso degli studenti;
- per quelli in cassintegrazione gli orgasmi femminili saranno ridotti almeno del 20%;

Quelli che non hanno il minimo problema sono quelli con uno stipendio mensile che assicuri alla partner un futuro economicamente solido.
Secondo Thomas Pollet, psicologo che si è occupato di questa ricerca, a determinare il grado di "godimento femminile" è proprio il denaro: "uomini ricchi, quindi più desiderabili, fanno provare alle donne più orgasmi". Secondo Pollet, il fenomeno costituirebbe "un adattamento evolutivo delle donne, che sono portate a scegliere partner di qualità".
Il povero Darwin dalla tomba si starà facendo grasse risate: nel XXI secolo sopravviverà, e soddisferà la partner, solo l'uomo coi soldi.
VENIT HONOS AURO, CONCILIATUR AMOR,
La frase di Ovidio in italiano fa più o meno così:
Con l'oro viene l'onore, con l'oro si concilia l'amore.
Niente di più vero...

(Lo studio è stato realizzato dall'Università di Newcastle, di cui dà notizia il Times online).

Sonny De

venerdì 16 gennaio 2009

Vespa: "Habemus Moggi"


Forse nessuno si è accorto della puntata di "Porta a Porta" di ieri sera.
Intitolata "Adesso parlo io". Ospite Luciano Moggi, appena condannato in primo grado insieme al figlio riguardo la società Gea. Giusto per l'appunto, è necessario precisare che la Gea è una questione a parte rispetto a Calciopoli, ma tutti sembrano non averlo capito, in primis Cobolli Gigli, massimo esponente dell'arte del Ritrattare.
Il fatto che un neo condannato abbia la possibilità di aprire un processo via televisiva fa impallidire, anche se, come ben sappiamo, non è certo il primo che siede sul palcoscenico dello schiavo di Arcore.
Ovviamente si cerca di sviare l'attenzione, mettendo in risalto il fatto che gli errori arbitrali continuano e che se prima ne beneficiava la Juve ora l'unica beneficiaria sembra essere l'Inter.
L'accusato diventa accusatore, accusatore che per il suo processo avrebbe chiamato a testimoniare quasi 500 persone, molte delle quali non sapranno nemmeno cosa dire al processo.
La domanda è una, chiara e diretta: "Quanto si smetterà di invitare in trasmissioni info-propagandistiche persone sotto processo o appena condannate per riabilitarle all'occhio dell'opinione pubblica, nonostante la giustizia le abbia riconosciute colpevoli?".
Si prospetta una lotta contro i mulini a vento in stile don Chisciotte.
L'Italia resterà sempre come quei mulini, continuando imperterrita il suo moto, nonostante questo sia eticamente sbagliato.

giovedì 15 gennaio 2009

Annozero guarda verso la Striscia


Questa sera su Rai 2 dalle 21.03 alle 23.34, nella trasmissione di Annozero, abbiamo visto una grande prova di giornalismo, targata Michele Santoro.
Purtroppo c'è stata una piccola "interferenza". Mi riferisco al litigio tra Santoro e l'Annunziata, scaturito dalla seconda osservazione di quest'ultima riguardo la conduzione della puntata.
L'Annunziata ha fatto notare che secondo lei, tra ospiti in studio e collegamenti, il 99,9% della trasmissione fosse pro-palestina, ricordando implicitamente che nella guerra ci sono anche gli israeliani.
Il tutto ha scatenato l'ira funesta del pelide Michele, con successivo abbandono della trasmissione da parte dell'Annunziata. Un concatenarsi di eventi che hanno distolto l'attenzione dal messaggio di Santoro che, a mio parere, voleva mettere in evidenza la situazione a Gaza e la terribile calamità bellica che si è abbattuta su quella striscia di terra, non la situazione da entrambe le parti della barricata. Ha optato per una puntata sulle vittime e non sugli attuali aggressori.
La puntata non doveva essere un teatro di scontro tra israeliani e palestinesi, anche se ad un certo punto si è corso il rischio che questo accadesse: era un'analisi, con immagini che mostravano da vicino la sofferenza di chi sta vivendo questo terribile inizio 2009, costellato di bombe e cadaveri.
Si presuppone che questo mio intervento abbia una morale o qualcosa che ci somigli.
è semplice: "Il giornalismo non ha delle regole scritte per lasciare ampia libertà a chi lo fa, ma ha un fine: raccontare i fatti in modo che tutti sappiano la verità".
Grazie a Santoro e al suo staff ora sappiamo qualcosa di più di ciò che succede a Gaza e di come viene vissuta in Italia.

Sguardo a Oriente


Si può far finta che sia la solita routine nel conflitto israelo-palestinese, ma quando si sente parlare di "terza intifada", la quotidiana indifferenza si tramuta in una sincera preoccupazione, una preoccupazione che crea dubbi, dilemmi storici e domande a cui nemmeno un veggente potrebbe dar risposta.
Gente come noi non può fare altro che osservare, dal divano di casa nostra, le immagini di edifici sventrati, di donne in lacrime, di piccoli corpicini esanimi e dell'esercito israeliano in marcia per porre fine al terrorismo di Hamas.
E intanto, piano piano, comincia a frullarmi in testa un dilemma shakespeariano: bombe o diplomazia? Ma subito una voce nel mio orecchio mi sussurra: "è davvero questo il problema?".
Il problema, in realtà più simile a un rompicapo, è se esiste una soluzione plausibile per risolvere una volta per tutte la questione israelo-palestinese.
La storia degli ultimi sessant'anni non incoraggia certo ipotesi ottimistiche: questi due popoli combattono da più di mezzo secolo per il diritto all'esistenza.
Tutto nasce da un colossale errore del 1947, in cui venne assegnato, senza una seria analisi geopolitica, il territorio che era stato degli ebrei secoli e secoli prima.
Le nazioni di buona parte del mondo avevano la coscienza sporca per aver impedito a Hitler di compiere quello sterminio abominevole e spietato che si era realizzato nei campi di concentramento del terzo reich. La strage compiuta da Hitler fu un peso determinante, che spinse a dimenticare i palestinesi mentre si creava Israele.
Si riparò ad una brutale ingiustizia con un'insensata espropriazione territoriale.
Se qualcuno avesse pensato ai palestinesi, forse la storia sarebbe stata diversa ed ora non ci ritroveremmo davanti all'ennesimo atto di forza di Israele, deciso a ribadire che le intimidazioni non spaventano, anzi, vengono ripagate con un'invasione.
L'atto sconsiderato di Israele contro il provocatore Hamas (ufficialmente) e contro il popolo di Gaza (in pratica), rischia di scatenare una serie di conseguenze gravissime:
1) legittimare maggiormente Hamas agli occhi dei palestinesi e del mondo arabo;
2) portare a una terza intifada;
3) impedire una risoluzione, che riporti la "pace" in quel luogo di lacrime e sangue.
La domanda comunque resta senza risposta: esiste un modo per risolvere definitivamente un dei conflitti più lunghi che la storia abbia mai visto?
Di fronte a questo dilemma, abbasso gli occhi e scuoto la testa, con la sempre più remota speranza che gli apparati diplomatici trovino una via d'uscita da questo tunnel degli orrori.

Sonny De